BIVACCO FANTON (GRUPPO MARMAROLE - AURONZO)
OBBIETTIVI DEL PROGETTO
• modulare, assemblabile a seconda dei desideri e della capienza voluta;
• ampliabile o rimovibile in futuro;
• in grado di essere ancorata sulla roccia, senza opere di fondazione in opera;
• che potesse essere trasportata con l’elicottero;
• in grado di essere utilizzata in ogni stagione, anche in presenza di metri di neve;
• in grado di resistere al vento ed a condizioni climatiche estreme;
• che potesse prevedere l’eliminazione totale di ponti termici nell’involucro;
• che fosse energeticamente autosufficiente;
• che avesse elevate condizioni di comfort, apporto luce e vivibilità;
• che fosse dotata di sistemi di sicurezza, emergenza e controllo moderni ed efficaci
CARATTERISTICHE PRINCIPALI
si aggancia al dorso della montagna innestandosi nella roccia come un chiodo da arrampicata. Il profilo, non a caso, parte dall’idea geometrica di un cuneo (di una punta) che si “fissa” alla terreno trasferendone il peso, e si “tiene” alle pendici della montagna con cavi metallici (tiranti) che contrastano il vento, esattamente come avviene per una tenda da alpinismo.
Proprio come un tenda, infatti, grazie alla sua modularità, può essere montato e calibrato a seconda delle esigenze, sia per capienza che per dotazioni, e può essere integrato con altri moduli in futuro oppure, se voluto, essere smontato completamente e facilmente senza lasciare alcuna traccia.
Il corpo abitatile è invece progettato come una scatola chiusa (ancora una volta come una tenda) con un involucro avvolgente, fortemente coibentato, completamente ermetico e privo di ogni possibile ponte termico. La difesa dall’ambiente esterno avviene, non solo attraverso la totale coibentazione dello spazio vivibile, ma anche attraverso l’uso dello zinco-titanio come materiale di rivestimento esterno esposto all’ambiente naturale estremo in cui ci troviamo. Il corpo del bivacco si pone volutamente sollevato da terra in modo da eliminare ogni contatto con il defluire dell’acqua e, nello stesso tempo, elevare la sua posizione rispetto alla presenza della neve. La possibile presenza di metri di neve ha, inoltre, suggerito l’idea di pensare il bivacco con due ingressi, uno principale comodo e per le normali condizioni, ed uno secondario, posto in alto, adatto all’ingresso d’inverno quando il bivacco possa essere parzialmente coperto dalla neve; comunque identificabile da lontano con la bandiera rossa e comunque accessibile calandosi dall’alto.
MATERIALI E STRUTTURE
Il bivacco si regge su un sistema di “cavalletti” progettati come lame in acciaio prefabbricate e realizzabili con diverse lunghezze adattabili ad ogni profilo di terreno.
Il sistema pensato (si vedano gli schemi grafici) prevede una doppia struttura metallica ordinata trasversalmente e posta in corrispondenza dei limiti estremi del blocco modulare installabile: Le due lame gemelle sono unite da un elemento scatolare terminato con doppia piastra metallica triangolare di aggancio, che permette di sorreggere perfettamente ogni elemento modulare in modo separato ed esclusivo, ovvero ogni modulo scarica il proprio peso a terra e non dipende da altri. Questo permette di pensare ad una struttura che distribuisca il peso adeguatamente per qualunque sistema di qualunque lunghezza.
Uguali piastre di moduli adiacenti si accoppiano e si fissano mediante imbullonatura in modo che sia garantito il fissaggio sicuro tra due diversi elementi.
Questo sistema metallico di sostegno, posto al di sotto i moduli, ma con essi solidale, garantisce l’aggancio degli elementi senza che sia necessario pensare a sistemi complessi di attacco posti nell’involucro stesso dei corpi abitabili, potendo dedicare ogni sforzo progettuale in fase definitiva per progettare i moduli senza ponti termici e garantire la costruzione di una struttura leggera e trasportabile.
Il sistema metallico di sostegno strutturale è costituito da tutta una serie di elementi singoli, divisibili, smontabili, trasportabili separatamente ed ampliabile senza nessuna opera di correzione di quanto già allestito. Sono completamente separati, all’origine, dai moduli e costituiscono una soluzione efficace per ridurre il peso complessivo di ogni elemento modulare, contribuendo a facilitarne lo spostamento in quota ed in luoghi inaccessibili.
Il fissaggio finale avviene su roccia mediante l’utilizzo di vitoni appositi disponibili in commercio e progettati proprio per il fissaggio sulla roccia. Il sistema può prevedere, in altri casi diversi dal nostro e ove possibile, l’utilizzo di getto e tirafondi in acciaio appositi.
Come si vede nello schema grafico riportato nella tavole, il sistema delle lame verticali di sostegno prevede profili ed inclinazioni dei piedi in grado in potersi fissare praticamente ad ogni tipo di inclinazione del pendio. Anche con il piede anteriore agganciato su una parete completamente verticale in modo (sempre in possibili casi diversi dal nostro) di poter realizzare un bivacco posto a sbalzo nel vuoto.
Si tratta comunque di un sistema progettato preliminarmente per sorreggere la struttura di moduli già previsti come leggeri, e disegnato anche per resistere anche alla trazione di “distacco” dovuta alla spinta dei venti tesi dell’alta quota. Questo unitamente ai tiranti in acciaio posti sia anteriormente che posteriormente e orientabili secondo il terreno e secondo il caso specifico
TAVOLA 1 (click sull'immagine per vedere il documento originale in PDF)
TAVOLA 2 ( click sull'immagine per vedere il documento originale in PDF)
RELAZIONE ILLUSTRATIVA (documento originale in PDF)
CALCOLO SOMMARIO DI SPESA (documento originale in PDF)